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2015 – ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO DI NATURA NON-INFETTIVA E DEI PARAMETRI AMBIENTALI CHE INFLUENZANO L’ESPRESSIONE DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL SUINO IN ACCRESCIMENTO L’ESPERIENZA FRANCESE


SILVIA TURCI

L’analisi retrospettiva delle condizioni di produzione degli animali d’allevamento mostra una considerevole evoluzione nel corso degli ultimi decenni.
Se da una parte i numerosi spostamenti a carattere commerciale degli animali hanno contribuito ad aumentare il rischio di diffusione degli agenti infettivi sul territorio, dall’altra lo sviluppo dell’allevamento intensivo ha portato alla nascita di unità produttive sempre più grandi, con un numero maggiore di capi. Di conseguenza, l’intensivizzazione ha permesso si di incrementare i risultati produttivi, ma allo stesso tempo ha esposto gli animali a diverse problematiche di natura igienico-sanitaria. Altro fattore “aggravante”, la selezione dell’animale che, condotta esclusivamente sulla base delle capacità produttive, ha progressivamente diminuito le sue capacità di risposta nei confronti degli agenti “stressanti”, amplificando di conseguenza l’impatto dei microrganismi patogeni già potenzialmente presenti in ambito aziendale.
Inoltre, da quando in Francia i grandi problemi sanitari che hanno dato origine ai regolamenti di polizia veterinaria (come la Peste Suina Classica, l’Afta epizootica o ancora la Malattia di Aujeszky) sono stati eradicati, altre patologie (tali quella respiratoria e digestiva) hanno preso sempre più il sopravvento e sono riuscite ad insediarsi in maniera più o meno permanente, spesso facilitate da condizioni di allevamento cosiddette “favorevoli”. Nel maiale infatti, l’apparato respiratorio, ma anche quello digestivo, sono spesso sede di manifestazioni patologiche che appaiono anche in risposta alle condizioni di allevamento intensivo ed alle pratiche ad esso legate.
A questo proposito é quindi utile ricordare una celebre frase di Louis Pasteur : «le microbe n’est rien, le terrain est tout» (il microbo non é niente, il terreno é tutto) che illustra bene come il potere patogeno di un germe si esprime, o meno, in funzione delle condizioni in cui esso si trova. E’ stato dimostrato infatti che la natura e le caratteristiche delle principali patologie del maiale sono in relazione diretta con quella degli agenti patogeni presenti, ma la gravità con la quale questi possono esprimersi risulta da un’equazione complessa nella quale le nozioni di pressione di infezione o di omogeneità dello statuto immunitario degli individui nei riguardi dei patogeni incriminati hanno un’importanza fondamentale.
In tutto questo discorso l’ambiente in cui vivono gli animali gioca un ruolo maggiore.
Scopo del presente lavoro é quindi descrivere quei parametri di natura non infettiva e ambientali che contribuiscono alla persistenza delle malattie respiratorie e digestive nel suino in accrescimento.

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