2014 – IL CONTROLLO DELLA PRRS
Negli ultimi decenni abbiamo conosciuto grandi miglioramenti nei sistemi di produzione zootecnica in generale e nella filiera suinicola in particolare. I contributi derivanti dalla ricerca nei settori della genetica, dell’alimentazione, della gestione dei flussi animali e della progettazione degli edifici, hanno contribuito a migliorare l’efficienza produttiva, la redditività e il benessere degli animali. Tuttavia, le malattie infettive rappresentano ancora oggi un grave ostacolo sulla strada della sostenibilità del settore suinicolo. A questo proposito la cooperazione e il coordinamento tra allevatori, produttori, veterinari e ricercatori, rappresentano un approccio imprescindibile per lo sviluppo di metodi sempre più efficaci e innovativi per il controllo delle malattie infettive degli animali allevati a scopi produttivi. Questo obiettivo è mirato non solo a contenere le perdite economiche, ma corrisponde anche alla necessità di ridurre l’utilizzo a scopo profilattico degli antibiotici e di aumentare il benessere degli animali, aspetti che hanno un impatto rilevante sulla salute pubblica, sull’opinione pubblica e sulle aspettative dei consumatori.
Più di 20 anni dopo il suo avvento, la PRRS continua ad avere grande impatto sulla salute e il benessere dei suini di tutto il mondo, causando sostanziali perdite economiche. Negli anni sono state implementate diverse strategie di controllo basate sulla gestione zootecnica, sull’applicazione di misure di biosicurezza e sull’utilizzo di vaccini con l’obiettivo di debellare la malattia. Nonostante questo il virus della PRRS è stato in grado di espandersi invadendo anche il continente asiatico con particolare aggressività e spesso riemerge negli allevamenti dopo l’eradicazione, indicando che le diverse strategie di controllo attuali non sono del tutto efficaci e che l’epidemiologia del virus è molto complessa.
