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2013 – PERCHÉ LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI NEI SUINI NON È COSÌ IMPORTANTE PER LA SALUTE PUBBLICA?


DAVID G S BURCH

Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente preoccupazione per la potenziale diffusione all’uomo della resistenza antibiotica associata all’uso di antibiotici negli animali e che questi possano svolgere un ruolo signiicativo nel determinare la resistenza nell’uomo. La stampa ‘laica’ ha dichiarato che ino al 70% della resistenza osservata nell’uomo potrebbe provenire dall’uso di antibiotici nel bestiame, nonostante i report uficiali riguardanti la valutazione del rischio indichino che non c’è alcuna prova deinitiva, ma solo una stima approssimativa che un 33-50% della resistenza possa nascere dal settore agricolo. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di fare una valutazione del potenziale rischio di trasmissione d’infezioni dai suini all’uomo, sia direttamente, che tramite il consumo di carne, utilizzando una base epidemiologica. Questo dato è stato poi confrontato con l›incidenza di malattie nell›uomo causate principalmente da batteri e che, solitamente, vengono trattate con antibiotici. La valutazione dei dati ha mostrato che i suini potrebbero essere responsabili di infezioni nell›uomo, in particolare nel personale che lavora direttamente a contatto con i suini. Per quanto riguarda tutte le altre persone, la cifra risulta molto inferiore, 0,0031% su una base di popolazione, che equivale a 3,1 persone su 100.000. Le infezioni umane si manifestano e vengono trattate con antibiotici in circa il 16,34% dei casi su una base di popolazione, cioè 16.340 persone/ 100.000. Pertanto i suini causano lo 0,019% dei casi umani, e se anche tutte queste infezioni fossero dovute a batteri resistenti agli antibiotici, lo 0,019% sarebbe il contributo del suino alla trasmissione della resistenza. Se la preoccupazione principale riguardasse solo l’uso di antibiotici deiniti ‘critici’, la cifra sarebbe minore, cioè uno 0,00034%, se si considera una percentuale di resistenza del 2%. In conclusione, questa è la ragione per la quale il trasferimento della resistenza agli antibiotici alla popolazione umana dai suini può essere considerata di minore importanza rispetto all›uso diretto di antibiotici nell’›’uomo, ricettati dai medici od utilizzati negli ospedali.

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