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2011 – MONITORAGGIO SANITARIO DELLA POPOLAZIONE DI CINGHIALI (SUS SCROFA) IN EMILIA-ROMAGNA. RISULTATI DEGLI ANNI 2006-2010


RUGNA G., BONILAURI P. , FRASNELLI M. , GARBARINO C. , GELMETTI D. , GRAzIOLI S. , LICATA E., MASSI P. , PACCIARINI M. L. , PONGOLINI S. , SOzzI E. , TAMBA M. , VICARI N. , MERIALDI G.

Parole chiave: Sus scrofa, wild boar, health status, monitoring, zoonosis

La popolazione del cinghiale (Sus scrofa) risulta globalmente in aumento con conseguente incremento del tasso di contatto con specie domestiche e selvatiche e con l’uomo. La conoscenza dell’epidemiologia delle patologie infettive nelle fauna selvatica è importante sia per la salvaguardia del bestiame domestico sia per la sanità pubblica. In questo lavoro sono riportati i risultati di 5 anni di monitoraggio del cinghiale in Emilia Romagna, dal 2006 al 2010. I sieri sono stati analizzati per la ricerca di anticorpi nei confronti della Malattia Vescicolare Suina (SVD), della Peste Suina Classica (CSF) e della Malattia di Aujeszky (AD); campioni di tessuto muscolare sono stati esaminati per la ricerca di Trichinella spp. e di Toxoplasma spp. e i visceri sono stati analizzati per la ricerca di Mycobacterium spp. e di Brucella spp. Nelle 5 stagioni venatorie sono stati esaminati campioni provenienti complessivamente da 39.302 cinghiali. In nessun caso sono stati rilevati anticorpi nei confronti di CSFV (0/9,386) e di SVDV (0/8.503), mentre 2.425/8.238 sieri sono risultati positivi per ADV. Per quest’ultima infezione i valori di prevalenza sono stati del 31,9%, 35,2%, 21,6%, 31,3% e 31,7% rispettivamente negli anni 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010. La sieropravalenza di Toxoplasma gondii è risultata del 19%, mentre larve di Trichinella spp. sono state isolate in 1/39.302 cinghiali. Il parassita è stato rilevato in un giovane maschio abbattuto alla fine del 2009 ed è stato identificato come T. pseudospiralis. Da segnalare l’isolamento, anche se con percentuali molto basse, di microrganismi del MtbC e di Brucella suis biovar 2. Le popolazioni di cinghiale risultano infette da ADV in gran parte del mondo con prevalenze diverse. La siero prevalenza riscontrata in Emilia Romagna è alta , per cui sarebbe importante considerare un possibile ruolo del cinghiale come serbatoio della malattia per il suino domestico, in particolare per quello allevato all’aperto. Il monitoraggio costante della circolazione di SVDV e CSFV è fondamentale per la dimostrata connessione epidemiologica con focolai nel suino domestico. Il monitoraggio conferma la scarsa circolazione di Trichinella spp. nella popolazione regionale di cinghiale ed ha permesso di rilevare una specie mai isolata precedentemente nei mammiferi italiani. Ulteriori approfondimenti sono necessari per la valutazione del ruolo del cinghiale nell’epidemiologia di tubercolosi e brucellosi.

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