2009 – L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE DELL’IMPRENDITORE SUINICOLO, DEL METODO E DELLA PREDISPOSIZIONE NEL PERSONALE DELLA SALA PARTO PER PUNTARE ALLA MIGLIORE EFFICIENZA: ESPERIENZE DI CAMPO
Il passaggio dalla suinicoltura tradizionale a quella industriale sta vivendo, in questi anni, la fase più difficile o, usando un eufemismo, più delicata della sua storia. Molte aziende si sono trovate, ed altre si trovano tutt’ora, nella difficile situazione di decidere se continuare a lavorare nel settore oppure cedere l’attività. Il contesto arriva ad assumere toni davvero drammatici quando l’azienda è di estrazione famigliare e il cederla significa abbandonare la strada percorsa da diverse generazioni, con tutti i risvolti umani che una tale decisione comporta. Per poter far fronte alle difficoltà del settore è necessario che l’allevamento, tradizionalmente conosciuto, si trasformi in un’impresa vera e propria. Viene da sé che l’allevatore si debba trasformare in imprenditore. Questo passaggio è stato, e continuerà ad essere, molto doloroso ed è una diretta conseguenza della globalizzazione anzi, più precisamente, della liberalizzazione del mercato europeo. In questo contesto l’Italia è andata incontro ad un processo di trasformazione che, da nazione all’interno dell’Europa, l’ha portata ad essere una regione dell’Europa stessa. Quindi siamo stati costretti a cambiare i nostri abituali partners di confronto, infatti non più Lombardia contro Emilia Romagna, ma Italia contro Olanda o Danimarca che se, almeno da un punto di vista calcistico ci vedono ancora frequentemente vincitori, questo non può essere detto in campo zootecnico, più in generale, e suinicolo in particolare.
Tutto sommato potremmo dire che, nonostante i lunghi anni di preparazione trascorsi prima dell’ingresso nel mercato unico, nessuno si è preso la briga di dirci come sopravvivere al suo interno e, dal canto nostro, nessuno di noi si è preso la briga di aggiornarsi vedendo come nelle altre nazioni venisse vissuta l’impresa suinicola. I motivi di ciò non sono facilmente spiegabili, certo la mancanza di aggregazione dei nostri allevamenti e gli enormi guadagni ottenuti nel passato possono solo aver accentuato quell’atteggiamento un po’ “spavaldo” che ancora oggi, anche se sempre meno, ritroviamo in alcune realtà. Ma tant’è! Direi che ora stiamo imparando, anche se purtroppo, a nostre spese.