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2009 – ESPERIENZA DI CAMPO SULL’IMPIEGO DI TULATROMICINA NEL CONTROLLO DELLA MALATTIA DI GLÄSSER DEL MAIALE


ANTONIO CALEFFI

Parole chiave: Malattia di Glässer, H. parasuis, Tulatromicina

Il caso descritto ha interessato un allevamento a ciclo chiuso di circa 500 scrofe situato nel nord Italia che nel settore svezzamento soffriva delle problematiche connesse con le infezioni da PRRSV, E. coli di ceppo ETEC, e S. suis tipo 2. Tutte le strategie terapeutiche e di profilassi impostate erano quindi mirate al controllo di detti patogeni. Nella seconda metà del febbraio 2006 la mortalità nella fase di svezzamento ebbe un repentino aumento, e sulla base degli accertamenti anatomopatologici e microbiologici venne formulata la diagnosi di Malattia di Glässer. La strategia metafilattica ha previsto l’introduzione di Draxxin (tulatromicina) iniettabile. A seguito del protocollo applicato la mortalità nei gruppi trattati con l’iniezione di tulatromicina rientrò immediatamente negli standard abituali dell’allevamento. Dopo qualche mese vista la scomparsa della fenomenologia clinica e la riduzione della mortalità riconducibile alla Malattia di Glässer il trattamento con tulatromicina venne sospeso. Già il primo lotto di suinetti non trattato presentò un aumento della mortalità che gli accertamenti diagnostici hanno permesso di ascrivere alla malattia conseguente all’infezione da H parasuis. La reintroduzione del trattamento metafilattico con Draxxin ha garantito, di nuovo, una riduzione della mortalità a seguito della scomparsa della fenomenologia clinica riferibile alla Malattia di Glässer.

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