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2009 – IL SUINO NERO DEI NEBRODI QUALE POSSIBILE SERBATOIO DELLA TUBERCOLOSI ALL’INTERNO DI UN’AREA PROTETTA (PARCO DEI NEBRODI): ESPERIENZE PERSONALI IN SEI ANNI DI SORVEGLIANZA (2003-2008)


DI MARCO VINCENZO, MARIANELLI CINZIA, CIFANI NOEMI, ARONICA VINCENZO, FIASCONARO MICHELE, RUSSO MIRIAM, AMEDEO STEFANO, CATALANO DEBORAH, GUARDA FRANCO, CAPUCCHIO MARIA TERESA

Parole chiave: suino Nero, tubercolosi, diagnosi anatomo-patologica, serbatoio, Parco Nebrodi

Gli autori riportano i risultati di un piano di monitoraggio sanitario svolto negli anni 2003-2008 sul territorio del parco al fine di valutare il ruolo del Suino Nero dei Nebrodi nella diffusione della tubercolosi nell’area protetta. 1693 suini Neri di età compresa tra i 4 mesi e i 7 anni sono stati sottoposti ad esame anatomo-istopatologico. N° 122 (7,21%) animali sono risultati positivi per lesioni ascrivibili a tubercolosi. All’esame biomolecolare tutti i soggetti esaminati sono risultati positivi per Mycobacterium bovis. Le lesioni più frequenti coinvolgevano i linfonodi sottomandibolari e retro faringei; lesioni generalizzate erano però presenti nel 56% degli animali. L’alta percentuale di lesioni generalizzate, l’estensione delle lesioni polmonari, la giovane età degli animali con tubercolosi generalizzata (spesso inferiore a 2 anni) con lesioni maggiori di 1 cm (76%), permettono di ipotizzare che il suino Nero dei Nebrodi possa trasmettere la malattia ad altre specie, agendo così come un vero serbatoio della tubercolosi nel Parco.

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