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2009 – MALATTIE PUERPERALI, PERINATALI E SINDROMI DISGALATTICHE DELLA SCROFA


CANDOTTI PAOLO, ROTA NODARI SARA

L’allontanamento della scrofa (riforma) avviene a causa di un numero non elevato di cause: problemi riproduttivi (30-60%), anzianità (20-40%), problemi locomotori (5-15%) ed altre cause (5-10%) di minore entità (scarsa attitudine materna, valore genetico, patologie infettive “minori”, incidenti, ecc.).
La sostituzione dei riproduttori è determinata all’allontanamento volontario di alcuni soggetti, dal rimpiazzo di quelli soppressi per ragioni di humanitas e di quelli deceduti spontaneamente. Per quanto riguarda questo ultimo fattore, numerosi Autori concordano nell’identificare proprio la sala parto come il punto a maggior rischio, ovvero quel reparto aziendale ove si verifica la maggiore perdita di scrofe per decesso spontaneo. Secondo fonti statunitensi (22) il numero dei decessi tra i riproduttori femmina è aumentato per cause ancora da chiarire, e il 50% di questi avviene tra il breve periodo pre-parto e i primi 21 giorni di lattazione. Dello stesso avviso Duran C.C. (26) che sostiene che il 55 per cento di tutti i decessi avvengono nelle 4-5 settimane comprese tra il parto e lo svezzamento e che per il 72,5% dei decessi l’allevatore non riferisce altro che una morte improvvisa. Anche Chagnon M. (17) individua una mortalità delle scrofe più elevata in questa fase, ed in particolare del 42,1% nel peripartum (da 3 giorni prima del parto a 3 giorni dopo il parto) e del 16.5% durante la lattazione (da 3 giorni dopo il parto allo svezzamento). Di particolare interesse è la ricerca retrospettiva di Deen J. (23), Università del Minnesota, che ha analizzato statisticamente 3,6 milioni di dati riproduttivi aziendali statunitensi tra il 1996 ed il 1998. Da tale studio è emerso che, sebbene la mortalità delle scrofe appaia in aumento, non sembra avere specifiche caratteristiche riconducibili ad un preciso agente eziologico. Sono identificabili, però, dei fattori di rischio associati alla mortalità ed in particolare il parto (grafico 1), associato ad altri effetti come l’età alla prima copertura, la stagione (grafico 2) e le condizioni al momento del parto. Questi fattori combinati suggerirebbero un’incapacità di queste scrofe di condurre la lattazione ed avere un’elevata probabilità di sopravvivenza. Nel grafico 3 è possibile inoltre osservare la distribuzione di mortalità nelle diverse classi di parto.

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