2010 – APPROCCIO PRATICO ALLA GESTIONE DELLE MICOTOSSINE NELL’ALIMENTAZIONE DEL SUINO
Vengono definite “Micotossine” le sostanze con effetto tossico, sia per gli animali che per l’uomo, prodotte da alcune specie di funghi i quali possono colonizzare sia i raccolti vegetali in campo sia, dopo la raccolta, i prodotti alimentari in magazzino. Si conoscono più di 300 micotossine ma, ad oggi, solo una trentina sono riconosciute come tossiche. Queste si sviluppano, in determinate condizioni di temperatura e umidità, sui cereali, sui semi di leguminose e sui relativi prodotti e sottoprodotti e derivano per lo più dal metabolismo secondario di funghi del genere Aspergillus, Penicillium e Fusarium. Alcuni di questi funghi, in particolare quelli appartenenti al genere Fusarium, possono parassitare i cereali dal momento della semina al momento del raccolto in pieno campo, mentre i miceti appartenenti ai generi Penicillium e Aspergillus possono svilupparsi e produrre micotossine per lo più dal momento della raccolta fino all’immagazzinamento e stoccaggio dei cereali e anche dei mangimi finiti. Questi differenti momenti di moltiplicazione dei miceti ci possono aiutare a mettere in atto le migliori forme di prevenzione: infatti se la presenza visibile di prodotti ammuffiti è sempre un indice del deterioramento della qualità dei cereali e di possibile presenza di micotossine, l’assenza visibile di muffe non ne garantisce la mancanza perché purtroppo le micotossine sono invisibili.