2010 – UTILIZZO ALIMENTARE NEL SUINO DEI COPRODOTTI DELL’INDUSTRIA DEI BIOCARBURANTI
I prodotti derivanti dalla produzione del bioetanolo da cereali (DDGS) possono essere utilizzati nei mangimi per suini a dosi fino al 5% nei mangimi per suinetti, fino al 15% negli ingrassi e fino al 20% nei riproduttori. Occorre tuttavia tenere sempre bene a mente nel DDGS si concentra di circa tre volte tutto ciò che amido non è, inclusi gli NSP, gli oli e le eventuali contaminazioni (ad esempio micotossine) del cereale di origine.
Questo genera la necessità di utilizzare artifici di formulazione (uso di complessi enzimatici polivalenti) e tecnologie produttive (controlli stringenti sulle micotossine).
I prodotti derivanti dalla produzione del biodiesel sono principalmente la farina di colza ed il glicerolo. La farina di colza può entrare nei mangimi in proporzioni variabili dal 5 fino al 15%, a causa del limitato contenuto in glucosinolati. Numerose ricerche sono disponibili per attribuire un affidabile valore nutritivo alla farina di colza nei mangimi per suini.
Il glicerolo si può utilizzare in due applicazioni differenti: in fase di finissaggio al fine di migliorare il profilo acidico del grasso di deposito, e prima di condizioni di stress (quale il trasporto) sfruttando il suo potenziale di iperidratazione dell’organismo, che è stato dimostrato nella nutrizione sportiva dell’uomo.
In Italia le regole di nutrizione dettate dal disciplinare produttivo del prosciutto di Parma limitano fortemente le possibilità di utilizzo dei coprodotti dell’industria dei biocarburanti.