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2010 – INGREDIENTI PER MANGIMI DERIVATI DA PROCESSI INDUSTRIALI DI PRODUZIONE DI BIOCARBURANTI


DR. MANFRED PEISKER

L’avvento dell’industria dei biocarburanti ha avuto un enorme impatto sul settore agricolo (agricoltura e allevamento), su quello agroalimentare e dei mangimi. Ingredienti come mais, grano e semi per oli vegetali sono stati riconvertiti per la produzione di etanolo e biodiesel: la produzione di biogas ha un’appetibilità economica maggiore della produzione del latte. Negli ultimi anni la svolta globale verso i biocarburanti ha causato un aumento considerevole della richiesta di resa energetica dei mangimi. Di conseguenza, la resa energetica è diventata relativamente più cara e le proteine relativamente più economiche.
Tuttavia il settore dei biocarburanti ci restituisce degli ingredienti non certo di nuova introduzione, quali il glicerolo, i solidi e solubili di distilleria e la farina di colza. Le proporzioni del fenomeno, tuttavia, hanno assunto una dimensione senza precedenti. L’utilizzo ottimale di questi ingredienti come parte integrante della dieta animale risulta complesso, alla luce del fatto che il contenuto e la disponibilità degli aminoacidi chiave – quali la lisina e la treonina – siano inesistenti o bassi e vi siano variazioni nella fibra grezza. Le diete contenenti tali ingredienti devono essere bilanciate in termini totali di aminoacidi digeribili ed energia metabolizzabile.
Fino al decennio in corso l‘etanolo derivato dallo zucchero prodotto in Brasile dominava l’intero settore dei biocombustibili. Tuttavia, la recente espansione produzione statunitense di dell’etanolo derivato dal mais ha superato notevolmente il concorrente brasiliano. Nel 2008/09 il 30% del raccolto di mais negli Stati Uniti è stato destinato alla produzione di etanolo; l’impatto sull’industria alimentare mondiale è stato impressionante. Il prezzo del mais ha raggiunto livelli record prima di ridiscendere sulla scorta dei prezzi in ribasso del petrolio.
Appena un anno fa la produzione di biocarburanti è cresciuta esponenzialmente sia negli Stati Uniti sia in Europa. In Asia vaste aree sono state piantumate a palma da olio per la trasformazione del biodiesel. Oggi i biocarburanti stanno subendo una frenata in seguito al calo del prezzo del greggio, alle esigenze ambientali e alla crisi economica globale.
In aggiunta alle problematiche economiche attuali, i talloni d’Achille dei biocarburanti sono il legame con il prezzo globale del greggio e la dipendenza dai sussidi governativi. L’anno scorso, quando il prezzo del petrolio è caduto del 75%, moltissime attività sono crollate. Ciò nonostante, la probabile risalita del greggio a prezzi elevati e l’intenzione politica di continuare a fornire sussidi al settore fanno sì che la produzione di biocarburanti possa continuare.

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