2011 – LA PRODUZIONE SUINICOLA NAZIONALE E POSSIBILI STRATEGIE PER UN SUO VALORE AGGIUNTO
Nel 2009 la produzione suinicola italiana è stata pari a 12.922.000 capi, in calo dello 0,8% rispetto al 2008. Sensibilmente più marcato il calo produttivo registrato nel circuito dei suini destinati alle produzioni a Denominazione di Origine Protetta: secondo i dati diffusi dagli Istituti di controllo IPQ-INEQ, i suini certificati per le DOP sono stati 8.707.362, in calo del 4,5% rispetto all’anno precedente.
Poiché i suini certificati per le DOP rappresentano il 67% circa dell’intera produzione nazionale, si può affermare che nel 2009 si è registrato un consistente abbassamento dei livelli produttivi, fenomeno che nel circuito DOP non si verificava dal 2001.
Per quanto riguarda le importazioni, si ricorda che in Italia l’importazione delle cosce rappresenta il 67% circa dell’import totale carni suine: nel 2009 il numero delle cosce fresche e congelate importate è stato di circa 55 milioni di pezzi, contro i circa 26 milioni di cosce prodotte a livello nazionale. Nel 2009 il volume delle importazioni di carni suine fresche e congelate è leggermente calato, mentre si è registrato un incremento delle importazioni di carni lavorate, con particolare riguardo ai prosciutti crudi (+1,1% rispetto al 2008).
Lo scorso anno, nonostante la grave crisi economica, si è registrato un buon andamento delle esportazioni di carni lavorate (+2,7% rispetto al 2008). Gli aumenti hanno riguardato in particolare i prosciutti crudi disossati e lo speck (+3,5%), i prosciutti cotti (+1,8%) e la mortadella ed i wurstel (+10,3%). In calo invece l’export di prosciutti crudi con osso (-13,3%) e di salami e salsicce (-0,9%).