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2013 – PESTE SUINA AFRICANA: UNA MINACCIA PER L’INDUSTRIA SUINICOLA MONDIALE


GIAN MARIO DE MIA

La Peste suina africana (PSA) è stata descritta per la prima volta in Kenya nel 1921 e per molto tempo è rimasta confinata nel territorio africano. L’infezione è presente in forma endemica nella fascia sub-sahariana, ma non ha risparmiato aree più a sud, tra le quali anche l’isola del Madagascar. A partire dagli anni ’50, si sono registrati eventi epidemici anche al di fuori del continente africano, dapprima in Europa (nel 1957 in Portogallo, nel 1960 in Spagna, nel 1964 in Francia, nel 1967 in Italia) e successivamente, a cavallo degli anni ’80, in Brasile, Cuba, Repubblica Dominicana e Haiti. Negli anni ’90, si sono avute sporadiche segnalazioni di malattia in Portogallo e in Olanda. La situazione endemica in Sardegna, dove la PSA è presente in forma continuata dal 1978, è stata a lungo considerata a sé stante perché, grazie alle misure restrittive intraprese, l’infezione è rimasta sempre confinata nell’isola. Allo stato attuale la PSA è stata eradicata con successo da tutti i paesi della UE, con l’eccezione della sola Sardegna. Recentemente però, la malattia è stata segnalata in diverse zone del Caucaso e in Russia, destando grande preoccupazione per il rischio potenziale di introduzione in UE. Per tali ragioni la PSA viene attualmente considerata una malattia riemergente.

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