2017 – RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI IN E. COLI ISOLATI IN ALLEVAMENTI DI SUINI A CICLO CHIUSO: INTERFACCIA ANIMALI-UOMO-AMBIENTE
Parole chiave: antimicrobico resistenza, allevamenti suini, E. coli
L’utilizzo degli antimicrobici, anche negli animali allevati a scopo zootecnico, è la principale causa dell’insorgenza dell’ antibiotico resistenza, i cui rischi per l’uomo, gli animali e l’ambiente sono ampiamente riconosciuti a livello mondiale.
Il monitoraggio della resistenza agli antimicrobici (AR) attraverso la determinazione del profilo di resistenza in batteri indicatori, quali E. coli, rappresenta un utile strumento per valutare lo status del fenomeno.
Al fine di approfondire le conoscenze sulle modalità di diffusione della AR in nicchie ecologiche correlate all’allevamento del suino, sono stati sottoposti a monitoraggio intensivo due allevamenti a ciclo chiuso.
I risultati ottenuti permettono di osservare che la frequenza di E. coli resistenti alle molecole testate si differenzia tra le diverse fasi produttive con la fase di svezzamento maggiormente critica; in particolare in questa fase risulta elevata la percentuale di E. coli resistenti alla colistina, antimicrobico identificato come CIA e per il quale sono state recentemente pubblicate delle raccomandazioni sull’utilizzo negli animali.
Nel complesso, gli antibiotici per i quali i batteri isolati negli animali mostrano più frequentemente resistenza sono: ampicillina, cloramfenicolo, sulfametossazolo, tetraciclina e trimethoprim, che corrispondono alle molecole cui sono più frequentemente resistenti i batteri isolati in liquame, acqua del canale adiacente il terreno fertirrigato e nei campioni fecali delle persone che lavorano negli allevamenti.