2018 – CASO CLINICO: FOCOLAIO DI CLOSTRIDIOSI DA CLOSTRIDIUM DIFFICILE IN SUINETTI NEONATI
Scopo del presente lavoro è descrivere un focolaio di diarrea neonatale da Clostridium difficile verificatosi in un’azienda da riproduzione (sito 1) del nord Italia. L’esame colturale, l’esame immunoenzimatico per la ricerca delle tossine e l’esame istologico hanno permesso di confermare la diagnosi di clostridiosi enterica da C. difficile. L’allestimento del vaccino stabulogeno e l’implementazione delle misure di biosicurezza adottate hanno permesso la risoluzione del focolaio e di ridurre l’impiego di antibiotici per il contenimento della problematica descritta. La diarrea neonatale è un problema sanitario rilevante nell’allevamento suino. La diagnosi differenziale della diarrea neonatale comprende infezioni batteriche, virali o parassitarie. I clostridi agenti causali di diarrea neonatale sono C. perfringens (tipo A e C) e C. difficile e quest’ultimo può essere la causa di più della metà delle forme enteriche che si verificano in sala parto (Songer et al., 2000). La fonte d’infezione per i suinetti è rappresentata dall’ambiente in cui le spore vengono eliminate con le feci della scrofa e con le feci dei suinetti del ciclo precedente (Songer, 2012). Le spore ingerite dai suinetti germinano nell’ileo, nel cieco e nel colon con successiva adesione delle forme vegetative alle cellule epiteliali. In assenza di una flora batterica intestinale competitiva le forme vegetative replicano rapidamente ed iniziano a produrre le esotossine responsabili della sintomatologia clinica e delle lesioni anatomopatologiche, quali edema del mesocolon e colite (Yaeger et al., 2007).