2018 – EPIDEMIOLOGIA DI PORCINE CIRCOVIRUS TYPE 3 IN NORD ITALIA
Parole chiave: Porcine circovirus type 3; direct PCR; epidemiologia
La recente scoperta di Porcine circovirus type 3 (PCV3) ha ravvivato l’interesse nei confronti dei membri del genere Circovirus nell’ambito della suinicoltura. Il suo riscontro in diverse regioni del mondo in animali afflitti da diverse condizioni cliniche ha generato una certa preoccupazione, sebbene il reale nesso causale non sia stato dimostrato. Nel presente studio sono state valutate, tramite l’applicazione di metodiche di biologia molecolare, la presenza e la diffusione di PCV3 nel nord Italia. La conoscenza di dati anamnestici, clinici e anatomopatologici, unita all’esecuzione di prove diagnostiche collaterali, ha permesso di valutare l’associazione fra l’infezione e la presenza di sindromi cliniche nonché la presenza di coinfezioni con altri patogeni. Complessivamente, è stato possibile dimostrare la rilevante presenza di PCV3 in Italia (30% dei campioni e 47,2% degli allevamenti testati). Il virus è stato inoltre rilevato in diverse matrici, inclusi il tessuto polmonare (17/39, 43,65%), pool di organi (10/29, 34,5%), sieri (6/33, 18,2%), fluido orale (2/8, 25%) e tamponi nasali (1/3, 33,3%). Tali evidenze lasciano intuire una distribuzione sistemica di PCV3, con una possibile predilezione per il polmone. Al contrario di quanto riportato da altri studi, il virus non è stato ritrovato in tessuti del tratto riproduttivo né in casi di aborto. Inoltre, non sono state riscontrate chiare associazioni con determinate sindromi cliniche né con altri patogeni. Sebbene la natura del campionamento impedisca di trarre delle conclusioni definitive, i risultati di questo progetto suggeriscono una certa cautela nell’inferire il ruolo patogenetico di PCV3 e impongono l’esecuzione di ulteriori studi per confermare o confutare questa ipotesi.
