2018 – ESAME NECROSCOPICO: INTERPRETIAMO LA PATOLOGIA RESPIRATORIA
Parole chiave: suino, necroscopia, polmonite, diffusione aerogena, diffusione ematogena.
Oggi anche in medicina veterinaria le necroscopie, come già da anni avviene in medicina umana, sono svolte prevalentemente in centri dove opera personale specializzato quali, in campo animale, le sezioni diagnostiche degli IZS o i servizi di anatomia patologica dei dipartimenti universitari, in cui sono disponibili strutture adeguate per le precauzioni da adottare nel corso dell’indagine, inclusa la disponibilità del necessario know-how per le opportune deduzioni nonché dei percorsi per i successivi approfondimenti di laboratorio, non solo di tipo istopatologico. Il veterinario libero professionista percorre in genere 2 strade di impiego dell’indagine necroscopica per finalità diagnostiche.
1. Fare pervenite il soggetto o i soggetti presso un centro competente. In questo caso il limite maggiore che si pone è il trasporto di soggetti morti (soprattutto se animali a fine ciclo o riproduttori).
2. Prelevare in sede il campione da conferire. Questa che può sembrare la via più semplice invece riassume la criticità del prelievo che può non essere adeguato per le necessità diagnostiche. E’ proprio in funzione di questa criticità che il prelievo, in azienda, di organi o loro parti non dovrebbe essere visto come un semplice passaggio di matrici verso i laboratori specialistici, ma come la continuazione di un percorso diagnostico che partendo dall’anamnesi e dalla sintomatologia va verso i laboratori specialistici passando proprio attraverso la necroscopia che, quindi, è una tappa importante dell’iter diagnostico.
Tra i veterinari liberi professionisti, il suiatra è un professionista che ricorre spesso all’esame necroscopico per finalità diagnostiche. La necroscopia è quindi, in suinicoltura, una tappa importante dell’iter diagnostico e va affrontata con un giusto equilibrio tra competenza e professionalità sia nella tecnica che nell’interpretazione. La competenza inizia con l’individuazione, tra più soggetti morti, di quelli da preferire per la necroscopia: quelli in cui il processo patologico si consideri conclamato, quelli morti più di recente. La condizione migliore sarebbe quella di potere sopprimere animali con sintomatologia conclamata e procedere immediatamente con la necroscopia.