2019 – FOCOLAIO DI PCV2 SYSTEMIC DISEASE (PCV2-SD) IN SUINETTI PRECEDENTEMENTE VACCINATI CONTRO PCV2
Scopo del presente lavoro è la descrizione di un caso clinico di PCV2 systemic disease (PCV2-SD) in suini in accrescimento, vaccinati per Circovirus suino di tipo 2 (PCV2), provocato dalla trasmissione verticale di PCV2 da scrofa a suinetto. Il caso clinico è avvenuto nel 2017 in un centro di moltiplicazione scrofette negativo al Virus della Sindrome Riproduttiva e Respiratoria Suina (PRRSv).
La sintomatologia clinica riscontrata, in animali di 50-60 giorni di vita, induceva ad avanzare un sospetto diagnostico di PCV2-SD. La successiva rilevazione del DNA virale a livello ematico e nei tessuti linfatici e la conferma ottenuta mediante metodica istopatologica, permise di formulare una diagnosi di PCV2-SD. Essendo la sintomatologia presente in animali vaccinati contro PCV2, si cercò di approfondire la causa della comparsa della patologia andando ad indagare il ruolo dei riproduttori su una eventuale trasmissione verticale del patogeno. La rilevazione della presenza del DNA di PCV2 nel siero di suinetti sottoscrofa, non ancora vaccinati, e la presenza del DNA di PCV2 in cordoni ombelicali, prelevati al momento del parto, ha portato alla decisione di implementare una vaccinazione per PCV2 ai riproduttori, portando alla risoluzione del caso clinico.
PCV2 è un piccolo virus a DNA, a singolo filamento, appartenente alla famiglia Circoviridae, genere Circovirus, considerato uno dei patogeni più importanti nel mondo suinicolo, poiché è responsabile di notevoli perdite economiche a livello mondiale (1).
Identificato alla fine degli anni ’90 in Nord America e in Europa, PCV2 è ubiquitario ed è collegato a una grande varietà di forme cliniche collettivamente denominate “Porcine Circovirus Diseases” (PCVDs) (2); tra queste la “PCV2 systemic disease” (PCV2-SD), precedentemente nota come Postweaning Multisystemic Wasting Syndrome (PMWS), è sicuramente la più diffusa e colpisce suinetti in fase di svezzamento, magronaggio ed ingrasso. Ha una morbilità variabile (dal 4% al 30%) e un’elevata mortalità (dal 4% al 20%). Dal punto di vista clinico è caratterizzata da deperimento e perdita di peso, pallore cutaneo, spesso accompagnati da sintomi respiratori e/o digestivi e occasionalmente ittero. Le lesioni da PCV2 si rilevano principalmente nei tessuti linfoidi, spesso accompagnate da un aumento di volume dei linfonodi sottocutanei. A livello istopatologico le lesioni linfonodali sono caratterizzate da moderata a grave deplezione linfocitaria con infiammazione granulomatosa dei tessuti linfoidi (2). Per una diagnosi definitiva è fondamentale, oltre alla presenza dei sintomi clinici, la rilevazione di moderate o alte quantità di PCV2 nei tessuti danneggiati e l’identificazione immunoistochimica del virus e delle lesioni istopatologiche linfonodali tipiche (3).