2022 – PROGRAMMI ALIMENTARI PER SUINETTI DOPO LO SVEZZAMENTO SENZA L’UTILIZZO DI ANTIBIOTICI E ZNO
La crescente prolificità delle scrofe moderne ha portato ad un aumento della redditività per gli allevatori di suini, ma ha anche comportato complicazioni per quanto riguarda la gestione, la salute e il benessere degli animali. È ad esempio aumentato il numero di suinetti nati leggeri e di suinetti con ritardo della crescita intrauterina (IUGR), problemi che interessano oggi il 30-40% dei suinetti. La compromissione della funzione intestinale e immunitaria in combinazione con lo stress da svezzamento rende i suinetti appena svezzati estremamente vulnerabili alle patologie. Di conseguenza, all’interno della produzione di suini, la maggior parte degli antimicrobici viene utilizzata durante il post-svezzamento. I fattori di rischio per le malattie del post-svezzamento comprendono: età e peso allo svezzamento, scarsa assunzione di mangime durante il periodo immediatamente successivo allo svezzamento, eccesso di cibo (cioè grandi quantità di mangime in un basso numero di pasti), grandi quantità di nutrienti non digeriti che arrivano all’ileo e diversi fattori gestionali (ad es. igiene, temperatura, correnti d’aria, spazi di alimentazione). In passato, i nutrizionisti potevano “mascherare” le infezioni gastrointestinali utilizzando antibiotici nei mangimi, livelli farmaceutici di zinco (Zn) e/o alti livelli di rame (Cu) nelle diete dei suinetti. Tuttavia, in Europa non è più consentito l’utilizzo massivo di antibiotici nei mangimi dal 2006 e sono già in vigore (ulteriori) restrizioni rispetto a Cu e Zn nelle diete dei suinetti.